L’esercizio di disidentificazione e di auto-identificazione è una pratica psicologica fondamentale.
Esso rappresenta il cuore stesso del metodo psicosintetico.
E’ infatti necessario distinguere tra ciò che la coscienza “è” e cosa la coscienza “ha”.
La coscienza è un centro di fuoco, un punto di luce a cui è affidata la personalità.
Fare confusione tra questi due piani aumenta gli sprechi di energie e confonde le idee.
Essere e avere
“Siamo dominati da tutto ciò con cui il nostro io si identifica. Possiamo dominare, dirigere ed utilizzare tutto ciò da cui ci disidentifichiamo” (Assagioli).
“Non vediamo le cose come esse sono. Le vediamo come siamo noi” (Talmud).
Nella maggior parte delle scuole evolutive orientali si pratica la distinzione tra “il piccolo io” e “il Sé superiore”.
Possiamo infatti dire di avere un corpo, delle emozioni e dei pensieri, ma nessuno di questi piani ci può definire totalmente.
Una questione di libertà
Nella prospettiva psicosintetica lavorare sulla disidentificazione e sull’auto-identificazione significa porre le basi per sperimentare la libertà autentica.
Qualsiasi lavoro psicologico serio, infatti, muove gli aspetti esistenziali fondamentali, tra i quali è presente anche la libertà.
La mancanza della quota sufficiente di libertà a cui abbiamo diritto in quanto esseri umani è un limite inaccettabile.
Sistemi di credenze, di percezione e di interpretazione
L’intervento psicologico deve essere operato su più livelli diversi.
La teoria dei sistemi è molto utile per comprendere il comportamento degli esseri umani.
Pertanto il cambiamento deve avvenire anche sui sistemi di credenze, di percezione e di interpretazione della realtà.
Se non lavoriamo su questi aspetti qualsiasi intervento psicologico è insufficiente.
Ram Dass afferma: “molti di noi si limitano a cambiare la carta da parati della cella della nostra prigione”.
Che fare? Da dove iniziare?
Il primo passo consiste nel divenire consapevoli del fatto che possiamo osservare noi stessi.
Inoltre dobbiamo imparare a governare le parti più importanti della nostra personalità.
Infine, dobbiamo imparare ad utilizzare la volontà sapiente.
Abbiamo diverse funzioni psicologiche che ci possono aiutare nell’impresa.
Una questione di identità
Attraverso le funzioni coscienza e volontà è possibile governare la nostra personalità molteplice.
Distinguere tra ciò che si è e ciò che si fa è una delle funzioni più importanti per noi esseri umani.
La nostra persona, infatti, può essere da noi gestita molto meglio se siamo sufficientemente disidentificati.
Il Sé sfugge alle definizioni
Nella pratica, il processo di auto-identificazione è più complesso del processo.
La coscienza tende infatti a sfuggire da ogni definizione.
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