Il soggetto equipaggiato di sub-personalità ossessiva:
- “ricerca incessantemente la perfezione”: il soggetto non è mai soddisfatto dei risultati che ottiene; non fa a tempo a raggiungere un obiettivo che subito deve procedere oltre, per ottenere ciò che gli manca, che è sempre più significativo di quello che ha raggiunto;
- “è ossessionato dal trascorrere del tempo”;
- “è maniaco dell’ordine”: ha orrore dello sporco e del disordine;
- “deve controllare”: il controllo (delle emozioni, degli istinti, ecc.) è un altro dei nuclei problematici dell’ossessivo. Gli altri devono agire esattamente secondo le sue disposizioni: non si fida di nessuno e quindi per lui è estremamente difficoltoso delegare ad altri;
- “rifugio nella funzione pensiero” come fuga nella razionalità: le emozioni sono spesso associate al rischio di perdere il controllo e quindi represse con qualsiasi mezzo;
- “invidia e disprezzo per le altrui leggerezze”: l’ossessivo struttura la sua vita molto rigidamente con regole e procedure che gli consentono di controllare tutto ciò che sta fuori e dentro di lui;
- “rischio depressione e esaurimento nervoso”: Super-io che controlla e punisce senza lasciare via di scampo come vero nemico dal quale l’ossessivo ha bisogno di disidentificarsi; le ossessioni vengono utilizzate per gestire un’angoscia antica (la ferita non c’è più, ma continua a fare male..);
- “è abitudinario”: la vita è scandita da ritmi rigidamente strutturati, sui quali odia intervenire per effettuare variazioni;
- “identificazioni con parti ombra”: specie se taglia fuori gli impulsi istintuali, l’ossessivo tenderà ad identificarsi con parti ombra (es. parte cattiva, pericolosa, ecc.) che tendono a vendicarsi perché gestite in modo coatto;
- “scrupolosità, responsabilità eccessive”;
- “eccessi di indecisione e prudenza”;
- “vergogna” soprattutto per il fatto di provare emozioni e piacere;
Nel manuale diagnostico utilizzato in psichiatria (DSM) troviamo che l’ossessivo:
- si preoccupa eccessivamente per le liste, i dettagli e l’organizzazione a discapito dell’obiettivo generale;
- soffre di un livello di perfezionismo che interferisce con la riuscita di un lavoro in tempi brevi;
- è eccessivamente dedito al lavoro anche in assenza di necessità economiche, con conseguenze riduzione del tempo dedicato alle attività ricreative;
- Incapacità di gettare oggetti vecchi o inutili, anche quando privi di valore affettivo;
- Inflessibilità su posizioni etiche e/o morali;
- Riluttanza a delegare compiti e a lavorare in gruppo;
- Stile di vita eccessivamente parsimonioso sia verso sé stessi che verso gli altri;
- Rigidità e testardaggine.
In genere l’ossessivo sperimenta molta ansia quando manca l’ordine, quando non può controllare e quando non sono presenti linee guida approvate da una fonte autorevole. I vissuti di rabbia possono seguire alle critiche e alle disapprovazioni frequenti che il soggetto attira su di sé a causa della rigidità, che coinvolge anche la sua vita relazionale.
L’ossessivo sperimenta molta frustrazione per non aver portato a termine un compito, o per non aver raggiunto gli standard che si è imposto, e sperimenta molta invidia per coloro che, pur non avendo seguito “il metodo corretto”, ottengono risultati e riconoscimenti migliori. Per gli ossessivi esprimere pubblicamente la rabbia è considerato inaccettabile: se la rabbia aumenta, loro aumentano ogni volta anche gli sforzi per reprimerla, fino a gravare pesantemente sul bilancio psicoenergetico dell’individuo e della sua famiglia.
In genere gli ossessivi attribuiscono a loro stessi standard più elevati, che tengono costantemente sotto controllo al fine di evitare di sbagliare: per queste persone commettere errori ed essere rimproverati per le loro mancanze è un’esperienza terribile che va evitata a tutti i costi!
Depressione ed “esaurimento nervoso” sono sempre dietro l’angolo, come le ansie e le fobie: gli ossessivi soffrono molto spesso anche di ipocondria.