STRESS

Le ricerche sullo stress indicano che stress e ansia sono due variabili in stretta relazione tra loro. Più nel particolare, vi sono due tipi di stress: 1) l’eustress, detto anche “stress buono” e 2) il distress, detto anche “stress cattivo”. Anche in questo, come in altri casi, è la dose che trasforma la medicina in veleno.

L’eustress, infatti, può essere definito come “il rapporto più adeguato tra stimoli ambientali e soggetto in crescita”, mentre possiamo definire il distress come “una dose eccessiva di stress che l’organismo non riesce più a gestire adeguatamente”.

In situazioni particolari il distress può perfino tradursi in vera e propria esperienza traumatica. Ma, secondo le fonti più autorevoli, sarebbe proprio la salute fisica a soffrire maggiormente a causa del distress: secondo le fonti maggiormente accreditate il 90-95% delle patologie fisiche che ci spingono a visitare il nostro medico di fiducia ha origine nel distress, il quale esercita influenze molto negative sulla efficienza del nostro sistema immunitario.

Non dobbiamo sottovalutare questo dato, perché se il sistema immunitario funziona al 100% non c’è spazio per nessuna patologia, inclusi i tumori. Quando si parla di stress e di capacità di rispondere adeguatamente ad esso dobbiamo considerare sia la storia personale del soggetto che del suo albero genealogico: in ognuno di noi, infatti, si stratificano non soltanto gli atteggiamenti e i comportamenti che abbiamo coltivato durante la nostra esistenza, ma anche la storia affettiva e cognitiva di chi ci ha preceduto.

Possono essere identificate almeno 3 fasi nella risposta ad eventi stressanti: 1) “fase di allarme”, nella quale l’organismo sperimenta una condizione di “allerta” con aumento dei livelli di ansia; 2) “fase della resistenza”, nella quale l’organismo tenta di adattarsi ai compiti che è chiamato a svolgere; 3) “fase dell’esaurimento”, nella quale l’organismo ha fallito l’adattamento ed entra in stato di sofferenza più o meno grave.

I sintomi più frequenti connessi col distress sono: stanchezza cronica, difficoltà nel concentrarsi e nell’utilizzare le informazioni in memoria, ansia eccessiva, attacchi di panico, crisi di pianto, livelli molto alti di depressione e frustrazione, disturbi della sfera del sonno e dell’alimentazione, disturbi psicosomatici (es. crampi allo stomaco, coliti, ecc.), maggiore vulnerabilità alle malattie a causa della depressione del sistema immunitario, problemi nella sfera della sessualità, difficoltà ad esprimersi adeguatamente, iperattività, irritabilità eccessiva e confusione mentale.

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