Le emozioni e i sentimenti sono funzioni psicologiche fondamentali per la nostra salute psichica.
Conoscere le emozioni e i sentimenti è la base di qualsiasi percorso di crescita personale.
Le emozioni e i sentimenti: introduzione storica
L’analisi psicologica dell’emozione trova le sue radici nella discussione filosofica ma solo nel corso del XVII secolo le considerazioni proprie delle scienze naturali cominciarono a essere incluse in quelle discussioni.
L’aspetto centrale delle emozioni, in tutte le trattazioni di questo primo periodo, era il loro lato motivazionale, il loro carattere di passione, la loro capacità di determinare il comportamento.
Nei primi tempi della psicologia scientifica la teoria delle emozioni seguiva questa linea, interpretando le emozioni come un tipo particolare di elementi della coscienza o come sensazione corporea.
Dagli anni sessanta la teoria delle emozioni ha cominciato a spostarsi verso l’approccio cognitivo.
Nello stesso periodo si è sviluppata una linea di pensiero del tutto diversa, centrata sul comportamento emotivo piuttosto che sull’esperienza emotiva.
Il comportamento emotivo innato può essersi sviluppato nel corso dell’evoluzione solo in virtù del suo valore funzionale per l’adattamento.
Anche il comportamento appreso sopravvive solo quando è funzionale all’ottenimento di ricompense.
L’etimologia
Le emozioni, dal francese “emotion”, “mettere in moto, muovere, eccitare”, sono risposte a stimoli interni ed esterni, naturali, appresi o condizionati.
I sentimenti, dal latino “percepire con i sensi”, consistono in emozioni che durano più a lungo delle emozioni.
La radicale differenza di prospettive ha condotto a disaccordi sulla definizione stessa di emozione.
In breve, ci possono essere sentimenti senza mutamenti fisiologici o segni esteriori, e comportamenti espressivi senza che risulti un sentimento soggettivo.
Una delle possibile definizioni
Per emozione s’intende quel processo interiore che è suscitato da un evento emotivamente significativo e che può divenire manifesto.
La percezione dell’emozione, cioè la sua esperienza soggettiva, è spesso ritenuta il nucleo o la caratteristica distintiva dell’emozione, mentre gli altri fenomeni sono considerati solo fattori collaterali incidentali.
Questo processo può essere descritto come l’impatto di un evento-stimolo che produce un effetto e la conseguente preparazione all’azione.
L’espressione dell’emozione, il comportamento motivato e il mutamento fisiologico sono le manifestazioni dello stato di preparazione all’azione, e la consapevolezza di essi contribuisce al sentimento.
Psiche conscia e inconscio
Se la risposta allo stimolo è inconscia, la persona può cadere vittima di una “reazione”, ovvero un automatismo.
Se la risposta è mediata dalla psiche conscia si ha invece “un’azione” più o meno consapevole.
Le emozioni e i sentimenti: alcune mappe
Le emozioni principali sono gioia, tristezza, rabbia, paura, disgusto, vergogna e sorpresa.
I sentimenti più importanti sono amore e odio.
Gioia e tristezza sono sia vissuti fondamentali della nostra vita che ottimi strumenti evolutivi: è infatti possibile crescere con entrambe e non soltanto con la tristezza.
Paura e rabbia sono anch’esse collegate tra loro: spesso la rabbia è alimentata dalla paura e viceversa.
Disgusto e vergogna ci sono utili per evitare i comportamenti eccessivamente negativi e per distinguere i comportamenti etici da quelli che non lo sono.
Le emozioni secondo Darwin
Nella prospettiva darwiniana le emozioni rendono più efficace la reazione dell’individuo a situazioni in cui si rende necessaria una risposta immediata ai fini della sopravvivenza.
Le emozioni e i sentimenti in Psicosintesi
Assagioli raggruppa le emozioni e i sentimenti in un’unica funzione psicologica che colloca nella mappa delle funzioni psicologiche chiamata La Stella, all’opposto della funzione pensiero.
La biologia delle credenze
Bruce Lipton: “Quando la nostra sopravvivenza è minacciata, una sensazione alla bocca dello stomaco ci dice che qualcosa non va ancor prima che la nostra mente conscia possa rendersi conto del pericolo”.
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