OSSESSIONI

Il soggetto equipaggiato di sub-personalità ossessiva:

  1.  “ricerca incessantemente la perfezione”: il soggetto non è mai soddisfatto dei risultati che ottiene; non fa a tempo a raggiungere un obiettivo che subito deve procedere oltre, per ottenere ciò che gli manca, che è sempre più significativo di quello che ha raggiunto;
  2.  “è ossessionato dal trascorrere del tempo”;
  3.  “è maniaco dell’ordine”: ha orrore dello sporco e del disordine;
  4.  “deve controllare”: il controllo (delle emozioni, degli istinti, ecc.) è un altro dei nuclei problematici dell’ossessivo. Gli altri devono agire esattamente secondo le sue disposizioni: non si fida di nessuno e quindi per lui è estremamente difficoltoso delegare ad altri;
  5.  “rifugio nella funzione pensiero” come fuga nella razionalità: le emozioni sono spesso associate al rischio di perdere il controllo e quindi represse con qualsiasi mezzo;
  6.  “invidia e disprezzo per le altrui leggerezze”: l’ossessivo struttura la sua vita molto rigidamente con regole e procedure che gli consentono di controllare tutto ciò che sta fuori e dentro di lui;
  7.  “rischio depressione e esaurimento nervoso”: Super-io che controlla e punisce senza lasciare via di scampo come vero nemico dal quale l’ossessivo ha bisogno di disidentificarsi; le ossessioni vengono utilizzate per gestire un’angoscia antica (la ferita non c’è più, ma continua a fare male..);
  8.  “è abitudinario”: la vita è scandita da ritmi rigidamente strutturati, sui quali odia intervenire per effettuare variazioni;
  9.  “identificazioni con parti ombra”: specie se taglia fuori gli impulsi istintuali, l’ossessivo tenderà ad identificarsi con parti ombra (es. parte cattiva, pericolosa, ecc.) che tendono a vendicarsi perché gestite in modo coatto;
  10.  “scrupolosità, responsabilità eccessive”;
  11.  “eccessi di indecisione e prudenza”;
  12.  “vergogna” soprattutto per il fatto di provare emozioni e piacere;

Nel manuale diagnostico utilizzato in psichiatria (DSM) troviamo che l’ossessivo:

  1.  si preoccupa eccessivamente per le liste, i dettagli e l’organizzazione a discapito dell’obiettivo generale;
  2.  soffre di un livello di perfezionismo che interferisce con la riuscita di un lavoro in tempi brevi;
  3.  è eccessivamente dedito al lavoro anche in assenza di necessità economiche, con conseguenze riduzione del tempo dedicato alle attività ricreative;
  4.  Incapacità di gettare oggetti vecchi o inutili, anche quando privi di valore affettivo;
  5.  Inflessibilità su posizioni etiche e/o morali;
  6.  Riluttanza a delegare compiti e a lavorare in gruppo;
  7.  Stile di vita eccessivamente parsimonioso sia verso sé stessi che verso gli altri;
  8.  Rigidità e testardaggine.

In genere l’ossessivo sperimenta molta ansia quando manca l’ordine, quando non può controllare e quando non sono presenti linee guida approvate da una fonte autorevole. I vissuti di rabbia possono seguire alle critiche e alle disapprovazioni frequenti che il soggetto attira su di sé a causa della rigidità, che coinvolge anche la sua vita relazionale.

L’ossessivo sperimenta molta frustrazione per non aver portato a termine un compito, o per non aver raggiunto gli standard che si è imposto, e sperimenta molta invidia per coloro che, pur non avendo seguito “il metodo corretto”, ottengono risultati e riconoscimenti migliori. Per gli ossessivi esprimere pubblicamente la rabbia è considerato inaccettabile: se la rabbia aumenta, loro aumentano ogni volta anche gli sforzi per reprimerla, fino a gravare pesantemente sul bilancio psicoenergetico dell’individuo e della sua famiglia.

In genere gli ossessivi attribuiscono a loro stessi standard più elevati, che tengono costantemente sotto controllo al fine di evitare di sbagliare: per queste persone commettere errori ed essere rimproverati per le loro mancanze è un’esperienza terribile che va evitata a tutti i costi!

Depressione ed “esaurimento nervoso” sono sempre dietro l’angolo, come le ansie e le fobie: gli ossessivi soffrono molto spesso anche di ipocondria.

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